La sezione di archeoastronomia dell’Osservatorio Astronomico Sirio si occupa di promuovere questo nuovo campo di studi. Attraverso il progetto di ricerca di dottorato, Ilaria Cristofaro dell’Osservatorio Astronomico Sirio con il Laboratorio di Archeologia, Topografia e Civiltà Italiche, sezione Capys, diretto dal prof. Carlo Rescigno all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli [Link], stanno indagano gli orientamenti astronomici di templi, altari e città della Campania antica, come Pompei. Collocata sulla costa meridionale del Golfo di Napoli, Pompei presenta una complessa stratificazione archeologica e un disegno urbano caratterizzato da più orientamenti. Già nei primi anni del XX secolo, Heinrich Nissen propose un’interpretazione archeo-astronomica per la forma urbana di Pompei (1906, 105-107). I nostri studi stanno indagando approfonditamente questa interpretazione [News]. Si procederà quindi con l’analisi diacronica delle piante delle città di Capua, Cuma, Calatia, Suessula, Atella, Acerrae, Abella, Nola, Neapolis, Herculaneaum, Nucera, Surrrentum.

Attraverso l’analisi spaziale dell’insediamento urbano, l’analisi del profilo dell’orizzonte circostante, e la simulazione virtuale del cielo dell’epoca e del moto apparente del sole, si possono acquisire notizie sulla temporalità del rituale di fondazione della città, e se i dati lo permettono, di ipotizzare il giorno di fondazione. Le fonti antiche descrivono la città come un modello del cosmo con specifici rituali di fondazione nella tradizione etrusca, e poi latina, che inglobavano la visione della volta celeste.

 

Nell’antichità le città venivano orientate in funzione dell’orografia locale e anche in funzione dell’osservazione del moto del sole, per garantire le giuste condizioni di luce e calore, già esposto da Socrate nel concetto di casa solare passiva (Senofonte, Memorabili, III, 8, 9; Senofonte, Economico, IX, 4; Aristotele, Economica, I, VI, 7-8. 1345a). La fondazione poteva anche avere motivi legati alla ritualità di divinità celesti come Apollo (Callimaco, Inno ad Apollo, 55-64). In particolare, per fondazioni romane il decumano seguiva il moto del sole “così è stato fatto in modo che i decumani fossero rivolti dalla parte in cui il sole, nel momento in cui la misurazione fu effettuata, sorgeva” (Frontin., De limit., 14, 11-17, Th.; Alexandratos 2007, 118). Partendo da questa indicazione, molti studi hanno individuato la data del giorno di fondazione e la relativa festività per la celebrazione liturgica annuale della città (Barale et al. 2002; Incerti 1999; Bertarione e Magli 2015; Magli 2007, 73; Sassatelli e Govi 2010).